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I Dolci tradizionali di Natale su Sannio Gourmet
In primo piano

I dolci tradizionali di Natale nel Sannio

Come ogni anno, anche in tempi incerti, ci si adopera nelle cucine sannite per realizzare i dolci tradizionali di Natale che accompagneranno le giornate e tutte le occasioni con amici ed in famiglia fino a Gennaio.

Scopriamo insieme quali sono questi dolci e come vengono gustati nel Sannio:

  • Taralli di patate allo zucchero:
    Si tratta di una frittella molto profumata che accompagna le giornate in preparazione del 25 dicembre. Tradizionalmente vengono fatte il giorno della vigilia dalla mattina e vengono gustate come alternativa dolce al tipico baccalà fritto per resistere fino al cenone di pesce…
Taralli di patate allo zucchero
Taralli di patate allo zucchero
Torroni di Benevento
Torroni di Benevento
  • Torrone:
    Poteva mancare? Ovviamente no. Il torrone di Benevento ha fama mondiale e non ce ne sorprendiamo. Infatti, si tratta di un dolce tipico di Natale ma la cui origine si perde nel tempo. La versione di base ha mandorle, miele e bianco d’uovo, ma la si può trovare in tante varianti. C’è il torrone tenero, quello duro e croccante, i torroncini… ogni preferenza è soddisfatta.
  • Panettone tradizionale:
    A Benevento c’è questa tradizione dolciaria che caratterizza tutte le produzioni, anche quelle tradizionali di Natale! È così che sono nati il panettone allo Strega, il panettone al croccantino e tutta una serie di rivisitazioni locali dei dolci tradizionali di Natale.
  • Mustacciuoli beneventani:
    anche qui, si tratta del tipico dolce famoso grazie alla tradizione dolciaria di Napoli, ma che ha subito una piacevole modifica a causa dei beneventani, che amano innaffiare tutto con del liquore strega. I Mustacciuoli, o Mostaccioli in italiano standard, sono dei biscotti speziati a forma di rombo, ricoperti di cioccolato e, perché no, di liquore Strega.
  • Struffoli allo Strega:
    i famosissimi dolci napoletani sono in realtà molto popolari in tutta la Campania. A Benevento ci mettiamo il nostro liquore per antonomasia: lo Strega.
  • Frutta secca:
    Sembra un alimento banale ma fa parte della tradizione dolciaria di Benevento e un po’ di tutta la Campania durante il periodo natalizio. Nocciole, mandorle, fichi secchi ripieni di mandorle, noci e castagne sono l’ingrediente principale delle cene senza fondo, quelle che si protraggono all’infinito dopo il dessert…
  • Panesillo:
    Antichissimo anche questo dolce tipico di Ponte, a pochi passi da Benevento. Si tratta di un preparato di uova fresche, zucchero, latte e farina di grano tenero prodotto sia a casa che in pasticceria. Non è raro, quando si visitano amici e parenti del Sannio, vederselo servire durante il periodo di Natale.
Dolci tradizionali di Natale
Dolci tradizionali di Natale

Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta nel post-cena durante le settimane di dicembre, basta solo recarsi a Benevento o visitare Sannio Gourmet per gustarsi i dolci tradizionali di Natale prodotti localmente.

Offerte di Pasqua - Sannio Gourmet Offerte di Pasqua - Sannio Gourmet

Offerte di Pasqua: il meglio del Sannio per te.

In poche altre occasioni durante l’anno ci si riunisce in famiglia per celebrazioni religiose e per rivedere i parenti e gli amici lontani. Pasqua è una di queste, ed è anche uno dei momenti più interessanti per quanto riguarda le leccornie che troviamo a tavola. Abbiamo scelto tra i migliori prodotti gourmet del Sannio per comporre una serie di offerte di Pasqua.

Le offerte di Sannio Gourmet sono fatte per rendere le tue celebrazioni memorabili e gustose. Ci siamo basati sul consumo di prodotti tipici durante le festività e sulla gamma ampliata che abbiamo in vetrina. Si tratta di vini di diverse cantine del Sannio: Solopaca e La Guardiense con spumanti di ottima qualità, dolci tipici come i torroni Borrillo e le Magie Strega. Ma tra le offerte di Pasqua abbiamo anche colombe, taralli, biscotti e tanto altro.

Ecco una lista delle offerte attive ora su Sannio Gourmet:

  • : contiene sei bottiglie di spumante brut, moscato dolce, rosato, falanghina del Sannio.
  • : con sei bottiglie tra le migliori della Cantina di Solopaca.
  • : per i più esigenti, una selezione dei vini più pregiati della Cantina di Solopaca.
  • : gustati la colomba in cinque gusti diversi, i biscotti al vino e lo spumante del Sannio ad un prezzo speciale.
  • : sei bottiglie di qualità della famose cantina sannita.
  • : il top dei vini rossi, bianchi e spumanti de La Guardiense.
  • : la pasta di Benevento, famosa in tutto il mondo per il gusto e la versatilità in cottura.
  • : Magie, praline e torroncini della rinomata azienda di Benevento
  • : come sopra, più torrone.

La primavera quest’anno sarà dolce e frizzante grazie alle offerte di Pasqua di Sannio Gourmet. Offerte attive fino al 18 di aprile.

Spigabruna grano bio Scopri il Sannio Spigabruna grano bio Scopri il Sannio

Scopri il Sannio – Spigabruna e i grani antichi.

Il Sannio, si sa, è una regione ad alto contenuto gastronomico. In Sannio Gourmet ci impegniamo per ricercare i migliori produttori locali e renderli disponibili al pubblico. In questo post di Scopri il Sannio parliamo dell’azienda Spigabruna, disponibile nel .

Spigabruna bio è un’azienda tutta sannita con sede a Pietrelcina, nel cuore del nostro territorio. L’attività produttiva di Spigabruna si concentra sulla coltivazione di frumento biologico in diverse varietà. L’azienda ha raccolto le conoscenze tradizionali per la coltivazione del grano, e le ha messe in atto per ottenere una serie di prodotti superiori. Infatti, la qualità della pasta e degli altri prodotti offerti da Spigabruna, è unicamente alta.

Per questa puntata di Scopri il Sannio ci dedichiamo ad un’azienda radicata nelle campagne in cui ha camminato e predicato Padre Pio. Ispirandosi alla tradizione locale, i metodi di produzione di Spigabruna prevedono una molitura che conserva le qualità organolettiche tipiche dei grani lavorati. Ad esempio, le vitamine e gli oligoelementi presenti nel germe del grano, sono presenti anche nel prodotto finale.

Scopri il Sannio: Tecniche di lavorazione e materie prime uniche.

Questo è dovuto alla particolare tecnica di lavorazione di Spigabruna, che prevede trafilature al bronzo, essiccazione lenta a bassa temperatura, e sapore unico. In particolare, le tecniche utilizzate conferiscono al prodotto finale una eccellente tenuta alla cottura, la ruvidezza della pasta e la capacità di sposarsi con ogni tipo di condimento. Non solo, le tecniche di lavorazione sono uniche, ma anche le materie prime. Infatti le varietà di grano coltivate sono quelle a più alto contenuto gastronomico.

Si tratta delle varietà Senatore Cappelli, grano antico Gentilrosso, e del Farro. Queste qualità di grano hanno particolari effetti sull’organismo, oltre che sul sapore. Infatti, l’azienda stessa vanta l’utilizzo di grani antichi e tecniche di agricoltura biologica che rispettano il territorio e fanno bene alla salute.

In sostanza, Spigabruna rappresenta una realtà agricola e artigianale di appassionati per il buono, il salutare e il biologico. La pasta italiana di qualità trova il culmine in questa produzione locale e, soprattutto, unica. Una puntata di Scopri il Sannio che strizza l’occhio alla bontà e alla tradizione.


Caciocavallo Benevento Caciocavallo Benevento

Caciocavallo: più che un semplice formaggio

Ogni regione d’Italia, si sa, ha il proprio prodotto gastronomico tipico. Può essere un tipo di vino, una ricetta, un piatto specifico, un dessert, o, come avviene per il Sannio, un formaggio. Il Caciocavallo è uno dei prodotti unici e caratteristici del Sannio e della Campania in generale.

Controparte della versione fresca – la mozzarella – il Caciocavallo ha caratteristiche tipiche. Si tratta di un , dalla forma sferica e con una testina piccola. Il colore interno va dal bianco chiaro al paglierino leggero. Ha una consistenza piuttosto pastosa, un sapore deciso ed un aroma caratteristico.

Data la disponibilità di latte vaccino in tutta la provincia di Benevento ed in quelle limitrofe, il caciocavallo è prodotto tutto l’anno. La tecnica di lavorazione è particolare in quanto si utilizza un particolare tino di abete per stimolare l’acidificazione del latte. È proprio questo che da al formaggio un aroma particolare e caratteristico che lo rendono un prodotto unico ed esclusivo del Sannio.

I pascoli del Sannio ed il Caciocavallo impiccato

Una delle caratteristiche originali del Caciocavallo è che cambia sapore con la stagionatura. Infatti è molto famosa la versione piccante che si ottiene con stagionature più elevate. Questa qualità lo rende un prodotto unico e versatile, ottimo accompagnato con vino locale. Per gustare il caciocavallo in maniera originale, è molto diffusa la pratica in cui si impicca la forma, sospendendola sopra una brace rovente.

Il caciocavallo impiccato gode di ottima fama nel Sannio, tanto che è un must delle situazioni di consumo all’aperto. Il formaggio è legato ad un filo sospeso sopra una brace rovente, ma non troppo vicino. Ogni volta che la parte più esposta al calore si scioglie o si abbrustolisce, si rimuove la forma dal calore e, con un coltello, si fa scivolare il formaggio fuso su una bruschetta.

Perché il nome Caciocavallo?

La parola è stata utilizzata – in alcuni casi lo è ancora – come minaccia verso le persone che si comportano male: “ti faccio fare la fine del caciocavallo“. Si pensa che questo modo di dire sia legato alla modalità di consumo già elencata sopra, cioè si paventava un’impiccagione.

Il nome del formaggio, si pensa derivi dalla modalità di stagionatura che prevede l’utilizzo di travi lunghe, alle quali sono appese due forme di formaggio, una per lato. Di conseguenza, si tratta di un cacio a cavallo di una trave.

Eccellenze Sannite Eccellenze Sannite

Le eccellenze sannite su Sannio Gourmet

La Cantina di Solopaca è una delle più antiche aziende agricole in Campania, e la sua produzione arriva a quasi 120mila ettolitri di vino. I vigneti della Cantina di Solopaca sono distribuiti in tutti i comuni limitrofi dove cresce il Solopaca DOC. Il vino prodotto dalla Cantina di Solopaca è una delle eccellenze sannite di cui si fregia Sannio Gourmet.

Il territorio è un elemento molto importante nelle eccellenze sannite I vitigni coltivati sono la Falanghina, l’Aglianico, il Greco ed il Fiano. Dalle falde del Taburno fino al fiume Calore ed oltre, tutto il territorio circostante il comune di Solopaca è storicamente legato alla produzione di vino.

Proprio per questo, Sannio Gourmet ha creato una partnership con la Cantina di Solopaca e ha reso i suoi prodotti disponibili nel marketplace.
È possibile acquistare i vini della Cantina di Solopaca ed apprezzare i vini tipici del Sannio acquistandoli direttamente dal produttore. Si possono acquistare su Sannio Gourmet il , e diverse tipologie di .

I vini della Cantina di Solopaca sono un’eccellenza perché seguono una produzione con metodi tradizionali. Le uve vengono raccolte con cura e selezionate in base alla qualità. Poi inizia il processo di vinificazione che rende i vini locali così famosi in Italia e all’estero.

Vino beneventano Vino beneventano

Il vino del Sannio. Tra storia e sapori unici.

Il vino delle campagne di Benevento è uno dei più conosciuti in Italia e all’estero. Non c’è vineria, negozio o bottiglieria che non abbia almeno una selezione di Falanghina e Aglianico da offrire ai propri clienti.

Ma cosa rende il vino sannita così popolare? Nel corso degli anni, la produzione vitivinicola sannita ha puntato principalmente sulla quantità e sulla convenienza. Vitigni specifici hanno fatto da apripista in un mercato altamente competitivo e diversificato, con una clientela sempre più esigente ed informata. Di conseguenza, il vino beneventano si è saputo costruire un mercato ampio nel quale ora sta sviluppando prodotti di qualità.

È il caso della serie di prodotti di qualità che le cantine sannite sono state in grado di sviluppare. Ad esempio, si possono ricordare le bollicine della Cantina del Taburno, i vini passiti, ma anche i rosati e le birre artigianali.

Vino sannita
Falanghina e Aglianico del Taburno

La filosofia del Vino nel Sannio

In Sannio Gourmet ci proponiamo non solo di offrire prodotti tipici e tradizionali, ma anche e soprattutto la cultura del mangiare e bere di qualità. Il vino è uno degli elementi della gastronomia sannita. Costituisce il punto cardine di una situazione di convivio e di condivisione con i propri cari. È proprio questo modo di vivere, attento al gusto e asato sulla condivisione di momenti speciali, che Sannio Gourmet promuove.

L’inizio della produzione su larga scala di vino a Benevento si deve al vescovo Landulfo, che obbligò i conventi del Sannio a piantare almeno una vigna. Da quel momento – attorno all’anno 1100 – inizia a diffondersi la cultura del vino nel territorio circostante. Soprattutto a Solopaca, Cerreto Sannita, Frasso Telesino, Sant’Agata dei goti e Guardia Sanframondi.

Intorno al periodo postunitario, i vini beneventani erano inseriti tra i migliori del neonato Regno. Inoltre, fino al 1924, gli ettari coltivati a vite da vino raggiunsero quota trentamila, contribuendo a fare del Sannio la provincia più vitata d’Italia, capace di produrre più del 50% del totale regionale.

Olio d'Oliva Sannio Olio d'Oliva Sannio

L’Olio d’Oliva e le sue proprietà uniche.

Da un po’ di tempo circola la notizia delle proprietà uniche dell’Olio d’Oliva, in particolare di quello prodotto in Italia. Se l’oro verde italiano è considerato un supercibo ci sarà una ragione?

In effetti, all’olio EVO – extra vergine d’oliva – sono attribuite una serie di proprietà con molti benefici. Le proprietà organolettiche sono di solito le più decantate, ma si è scoperto che l’olio di oliva ha anche numerose altre caratteristiche che portano benefici all’organismo.

Olio d’Oliva, buono anche per il corpo

Tra le proprietà più note troviamo la ricchezza in acidi grassi insaturi, che permettono un punto di fumo più alto e una versatilità unica in cucina. Cosa significa per il nostro corpo? Innanzitutto, l’Olio d’Oliva è amico del cuore e nemico del colesterolo. Infatti, l’utilizzo moderato di olio EVO consente la riduzione del colesterolo cattivo in circolazione nel sangue, e di conseguenza una maggiore salute cardiovascolare.

Le caratteristiche chimiche dell’olio EVO aiutano a combattere l’invecchiamento della pelle ed il declino cognitivo legato all’età avanzata. Infatti, uno studio eseguito dall’Istituto Nazionale della Salute francese, afferma che il consumo di olio EVO combatte l’invecchiamento cerebrale e riduce il rischio di ictus.

Un’altra proprietà di questo supercibo, è legata agli effetti dell’olio d’oliva sull’insorgenza del tumore all’intestino. In uno studio dell’Università di Bari, è emerso che il consumo di acido oleico riduce lo stato di infiammazione delle vie digestive.

Antonio Moschetta, coordinatore della ricerca e autore del libro “Il tuo metabolismo”, spiega:

“L’olio extravergine di oliva è ricco di acido oleico, una sostanza in grado di regolare la proliferazione cellulare. In studi preclinici abbiamo potuto simulare geni alterati e stati di infiammazione intestinale, dimostrando che la somministrazione di una dieta arricchita di acido oleico è in grado di garantire notevoli benefici per la salute. Tali effetti positivi sembrano essere dovuti anche alla presenza dell’enzima SCD1 nell’epitelio intestinale che funziona quale principale regolatore della produzione di acido oleico nel nostro corpo”.

Quindi, è evidente che l’Olio d’Oliva sia un alleato della buona cucina e del nostro corpo. Sannio Gourmet ha selezionato i migliori produttori di Olio EVO della provincia di Benevento, che utilizzano solo metodi antichi per la produzione di Olio. Tutte le ricette tradizionali del Sannio usano Olio d’Oliva Extravergine per esaltare i sapori e per la salute!

Cecatielli Cecatielli

Cecatielli – la pasta fresca del Sannio

Quasi ogni famiglia del Sannio ha una persona esperta in pasta fresca. I cecatielli sono la forma di pasta fresca più diffusa nella provincia di Benevento e nel territorio sannita, ma esistono diverse varianti della forma tradizionale a cecatiello.

Realizzare i cecatielli è molto semplice, segui la ricetta qui sotto.

Cecatielli benevetani
Cecatielli a tre dita

Ingredienti e metodo per i cecatielli a due e tre dita:

  1. Per preparare i cecatielli è necessario iniziare con la disposizione della farina nella tipica fontana su un ampio piano di lavoro – meglio se una tavola di legno.
  2. Versare l’acqua poco alla volta iniziando dal centro della fontana.
  3. Incorporare acqua e farina iniziando lentamente dal centro della fontana.
  4. Quando acqua e farina saranno incorporate, iniziare ad impastare il composto in maniera più energica.
  5. Una volta che il panetto di pasta sia diventato uniforme e liscio, posizionarlo su un lato del piano di lavoro e lasciarlo riposare dai
    20 ai 40 minuti ricoprendolo con un canovaccio.
  6. Cospargere il piano di lavoro con una presa di farina o di semola fine, e posizionarci sopra il panetto.
  7. Dividere il panetto in diversi pezzi.
  8. Con le mani, far rotolare i vari pezzi di pasta fresca sul piano di lavoro in modo da formare diversi bastoncini spessi circa mezzo centimetro.
  9. Tagliare i bastoncini di pasta in pezzi più piccoli, lunghi dai 2 ai 4 cm a seconda del tipo di cecatielli che si intende creare.
  10. Con indice ed anulare, cavare ogni pezzetto di pasta tirandolo verso di voi, esercitando una pressione stabile ma non eccessiva.
  11. Usare due dita per cecatielli più piccoli, da abbinare a legumi e sughi di verdure. Usarne, invece, tre per forme di pasta da condire con salse a base di pomodoro o altre salsa cremose.
  12. Spesso, i cecatielli creati si lasciano riposare per una o due ore di modo che perdano l’umidità interna e possano risultare più fragranti e duri durante la cottura. Se si preferisce una consistenza più morbida, cuocere la pasta immediatamente dopo la sua realizzazione.

Cardone di Benevento Cardone di Benevento

Cardone di Benevento: il piatto esclusivo del Sannio.

A nessuno verrebbe in mente di raccogliere i gambi di cardo, rimuovere le parti dure, metterlo a bagno per ore e poi cuocerlo in brodo di gallina. Eppure, a Benevento sono riusciti a farne un piatto unico consumato tradizionalmente il giorno di Natale: il Cardone.

Questo piatto della tradizione campana è tipico quasi esclusivamente a Benevento. Infatti, è difficile trovare il cardone già al di fuori del territorio cittadino, a meno che non si tratti di beneventani trasferiti in provincia.

La preparazione è lunga, dedicata, costante. Qui sotto i dettagli.

Ingredienti (per quattro persone) e metodo per il cardone:

  • 500g di gambi di cardo puliti e tagliati a cubetti di 1 cm
  • 500g di carne di vitello macinata
  • 1 pollo intero non disossato
  • 1 costa di sedano
  • 5 uova
  • pinoli q.b.
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 cipolla
  • parmigiano grattugiato q.b.
  1. Per la preparazione del cardone è necessario iniziare con la pulitura dei cardi – in gergo locale chiamata monnatura – che consiste nella rimozione delle porzioni coriacee della parte più esterna di gambi del cardo. Questa fase si svolge almeno un giorno prima della preparazione finale del piatto.
  2. Successivamente, si tagliano i gambi di cardo in pezzetti o cubetti di 1 cm, e si fanno lessare per circa 20 minuti, finché non diventano teneri. I pezzi di cardo devono essere scolati e poi trasferiti in acqua fredda, da cambiare almeno 3 volte prima della preparazione finale del piatto.
  3. Preparare le polpettine unendo in una ciotola la carne macinata, un uovo, il pane grattugiato, un cucchiaio di parmigiano, prezzemolo tritato e sale. Formare le polpettine con le mani bagnate, le piolpettine devono avere un diametro non superiore a 1 – 1.5 cm.
  4. Preparare il brodo di pollo usando una pentla ben capiente in cui porre 4 litri d’acqua, la carcassa pulita e fatta in pezzi, la patata, il sedano, la cipolla e la parte rimanente del prezzemolo. Il brodo deve andare per più di un’ora, il grasso del pollo deve essere rimosso dalla superficie con una schiumarola o un cucchiaio per 3 – 4 volte nel corso della cottura. Questa ultima procedura viene fatta per ridurre il contenuto di grasso del cardone e per rimuovere il sapore di grasso di gallina.
  5. Una volta che il brodo assume un colore ed un sapore adeguato, lo si lascia raffreddare, si rimuovono tutti i pezzi di verdura e di carne, e lo si filtra ulteriormente con un colino.
  6. Riporre il brodo nella pentola e riportare ad ebollizione. Tuffare le polpettine una ad una e farle cuocere per una decina di minuti. Dopo questa fase si può usare di nuovo la schiumarola per rimuovere il grasso superficiale dato dalle polpette.
  7. Unire i cardi bolliti, lavati e ammollati e lasciare andare ancora per una ventina di minuti.
  8. Dalla carcassa del pollo, rimuovere la pelle, le cartilagini e le ossa, e sfilacciare il petto, le cosce e le altre parti bianche. Unire questa carne al resto degli ingredienti in ebollizione nella pentola. Fare andare per ulteriori 20 minuti.
  9. A questo punto il cardone è pronto, ma bisogna aggiungere due ingredienti prima di servirlo a tavola. Se il brodo si è raffreddato (a Benevento il cardone si prepara il giorno prima di Natale, o la mattina presto), riportarlo ad ebollizione e, a parte, sbattere le rimanenti uova con il parmigiano, un pizzico di sale e pepe. Quando il brodo è tornato ad ebollizione, aggiungere il composto di uova sbattute nella pentola mescolando energicamente per far distribuire bene l’uovo e farlo rapprendere.
  10. Quando l’uovo si è rappreso, usare un colino per trasferire cardone nei piatti. Prima di trasferire il brodo, aggiungere una manciata di pinoli in ogni piatto.
  11. Molto frequente è l’utilizzo di crostini di pane che conferiscono croccantezza al piatto. Dunque, taliare del pane raffermo in cubetti di 1-2 cm di diamentro, annaffiarli con dell’olio EVO, e metterli in forno caldo per 15 minuti/finché non diventano dorati. Quando saranno ancora caldi, trasferirli nei piatti da aportata nello stesso momento dei pinoli, poi trasferire il brodo.
  12. Lasciare riposare i piatti di cardone per 5 minuti, servire.

Torrone Sannio Torrone Sannio

Torrone beneventano

Si dice che i romani già parlassero di torrone del Sannio ai tempi di Tito Livio. Infatti, durante le guerre sannitiche (IV secolo a.C.) la neonata Repubblica romana si scontrò con una delle popolazioni più agguerrite del sud Italia – i sanniti – e ne assimilò alcuni costumi ed usanze. 

Nonostante Roma subì una serie di gravi sconfitte contro i sanniti – famoso è l’episodio delle Forche Caudine – uscì vincitrice e conquistò il Sannio ed il suo popolo. L’esordio del torrone come cibo che conforta lo stomaco apparentemente è legato proprio alle forche caudine. Infatti, la leggenda narra che i romani si sentissero così umiliati da rischiare di morire di inedia. I sanniti, per consentire ai loro avversari di non morire e di conservare il ricordo, offrirono loro il precursore dell’odierno torrone, che i romani chiamarono cupedia

Quella preparazione con ingredienti semplici ma saporiti – frutta secca, miele, uova – iniziò a diffondersi a Roma ed è simile ad altre preparazioni dolci sviluppate nel Mediterraneo. Il nome romano del proto-torrone da anche il nome, diffuso in campania, ai venditori odierni del dolce sannita: i cupetari. 

Un torrone di fama mondiale

A Benevento, la produzione di torrone è molto diffusa, ma si sviluppò in particolare nel XVII secolo ed a ridosso delle feste natalizie. Questa tradizione ricorre ancora oggi, infatti avere parenti sanniti in Italia significa ricevere in regalo confezioni festive tipiche con diverse varietà. 

Infatti, non c’è solo un tipo di torrone nel Sannio, ma ci sono diverse varianti che utilizzano sempre gli stessi ingredienti di base. Possiamo avere le seguenti varietà di torrone

  • bianco con mandorle;
  • cupedia con nocciole;
  • bianco morbido con mandorle;
  • torroncino o croccantino ricoperto di cioccolato. 

In questo dolciume beneventano  si possono trovare quattro ingredienti di base: bianco d’uovo, mandorle, nocciole e miele. A questi può essere aggiunto il cioccolato nella versione torroncino o croccantino, oppure altri gusti particolari come, ad esempio le aromatizzazioni alla frutta, al caffè o al pistacchio/gianduja. 

Nel corso degli anni si sono sviluppate anche altre varietà di torrone che hanno avuto un discreto successo commerciale. Si tratta del pantorrone, tipico dell’avellinese, e quello con cacao nell’impasto, che conferisce un sapore più moderno, ma sempre legato alla tradizione.